Quando la stampa è democratica
Scritto da Nicola Porro
lunedì 27 ottobre 2008
...Scoop, e strascoop. Ecco i fatti. Due settimane fa il premier convoca nel palazzo presidenziale tutti i più importanti editori del paese, nessuno escluso.
E chiede loro l’appoggio per le misure appena varate dal governo per contrastare la crisi finanziaria e per ottenere dalla stampa nazionale un’iniezione di fiducia e di ottimismo. Non vengono chiamati i direttori, ma addirittura coloro che gli pagano lo stipendio. Urca, roba forte. Ma Berlusconi è forse impazzito? Il solito regime, anche la libertà di stampa va a farsi benedire. In che paese viviamo! Roba da matti e da operetta. Andiamo tutti in piazza, manifestiamo davanti a Palazzo chigi. E poi come mai non abbiamo avuto nessuna nota sullo scandaloso comportamento sulla stampa.
Opsss. Non è stato Berlusconi e manco Letta.
Ma il nostro democratico vicino, bambi Zapatero. Il 13 ottobre scorso ha convocato Ignacio Polanco (gruppo Prisa, proprietario del Pais e non solo), Antonio Fernandez Galiano (Unedisa della Rizzoli che pubblica tra l’altro El Mundo), Diego de Alcazar (Vocento che pubblica Abc) e anche Maunel Lara (Razon). El Confindencial ci racconta in un bel articolo della riunione: Zapatero ha chiesto agli editori oltre a tutto ciò che abbiamo già detto, di limitare al massimo le critiche, visto il momento difficile.
Non ci si può fidare più neanche dei sani democratici.
FRATELLI D'ITALIA
lunedì 27 ottobre 2008
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1 commento:
Ciao Fabio! questo te lo frego un pò...lo porto a quei comunisti sul blog di DAW.
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